Lotta alla zanzara tigre

LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE
E' partito nei giorni scorsi e proseguirà nelle prossime settimane sul nostro territorio il progetto di regione Piemonte per la lotta alla zanzara tigre al quale il nostro comune insieme a molti altri della zona ha aderito.
Nel 1995 la Regione Piemonte ha promulgato una Legge Regionale (75/1995), con l’intento di contrastare la diffusione delle zanzare sul territorio regionale. L’impianto della legge, prevede un contributo economico agli Enti locali che attuano progetti di lotta di tipo integrato. IPLA S.p.A., ente strumentale della Regione Piemonte, dal 2007 è soggetto coordinatore dei Progetti di Lotta ai sensi della L.R.75/95.
Nel corso della campagna viene eseguito il monitoraggio del territorio da parte di tecnici. Il posizionamento di ovitrappole, permette di controllare le dinamiche delle popolazioni alla luce degli interventi larvicidi e adulticidi. L’ovitrappola è un contenitore di plastica scuro di mezzo litro di capacità riempito con acqua declorata. Al suo interno è posizionata una bacchetta di masonite della dimensione 3x15 cm, che fornisce alle femmine di Aedes albopictus un substrato adeguato per la deposizione delle uova. Ogni due settimane le barrette vengono sostituite e le uova vengono identificate e contate al microscopio. Per valutare la distribuzione e l’abbondanza della specie in una data area, sono considerati due parametri: la percentuale di trappole positive sul totale di quelle operanti e il numero medio di uova per trappola positiva.
Nei territori dei Comuni aderenti al progetto, in ambito pubblico, vengono attivate forme di lotta attraverso trattamenti antilarvali, interventi preventivi, attività di divulgazione ed eventuali adulticidi. Come prevede la L.R. 75/95, i trattamenti sono preferibilmente larvicidi di tipo biologico: pertanto vengono eseguiti con prodotti a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis (Bti), un batterio in grado di produrre, in condizioni particolari, una tossina letale per le larve di zanzara, ma assolutamente innocua per gli altri organismi, comprese le piante e l’uomo. Per focolai larvali particolarmente inquinati come caditoie stradali, scarichi fognari ecc., dove l’alto carico di sostanza organica renderebbe vana l’azione di prodotti biologici, si usano prevalentemente larvicidi chimici a bassa tossicità come quelli a base di Diflubenzuron.
La lotta preventiva alla zanzara tigre richiede uno sforzo coordinato tra le Amministrazioni, i servizi sanitari, gli Enti di coordinamento territoriale, i tecnici specialistici impegnati direttamente nel controllo e nel monitoraggio nonché i cittadini, che devono essere coinvolti attivamente nella prevenzione e nei trattamenti perché il problema possa essere gestito adeguatamente.
COME DIFENDERSI
Come ricordato, il contenimento dell’infestazione di Zanzara Tigre, non può prescindere dalla partecipazione attiva dei cittadini, la quale si esplica attraverso il riconoscimento e l’eliminazione dei cosiddetti “focolai domestici”.
Concretamente, ecco i comportamenti che i cittadini dovrebbero attuare:
• curare la manutenzione di giardini, terrazzi, orti, onde evitare l’involontaria formazione di raccolte d’acqua, potenziale habitat per lo sviluppo larvale, in particolare nelle zone più coperte da vegetazione;
• contenitori di uso comune, come sottovasi, abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi ecc. vanno svuotati completamente e puliti accuratamente per eliminare le eventuali uova con una frequenza almeno settimanale;
• anche al chiuso, controllare che non si formino focolai di sviluppo in colture idroponiche, vasi di radicazione ecc. Anche questi contenitori vanno svuotati completamente e puliti almeno una volta la settimana;
• contenitori d’acqua inamovibili, quali ad es. vasche in cemento, bidoni e fusti per irrigazione degli orti, vanno coperti ermeticamente con strutture rigide che impediscano alle zanzare adulte di entrare nel contenitore e deporre le uova: teli di plastica o reti zanzariere ben tesi e legati;
• nelle piccole fontane ornamentali da giardino vanno introdotti pesci (es. pesci rossi);
• curare la manutenzione di grondaie, vasche e piscine in disuso per evitare il formarsi di
ristagni;
• le cisterne sotterranee, le caditoie, i pozzetti d’ispezione delle gronde e i tombini in cui può ristagnare l’acqua vanno trattati ogni due settimane con prodotti larvicidi a base di Bti, Diflubenzuron, Piriproxifen o Methoprene acquistabili presso le rivendite di prodotti per il giardinaggio, i consorzi agrari, le ferramenta e alcuni supermercati;
• non abbandonare alcun tipo di rifiuto all’esterno;
• non lasciare copertoni, giochi, secchi, vasi vuoti, bacinelle, vaschette e recipienti vari
all’aperto;
• segnalare all’Amministrazione di competenza o al numero verde la presenza di potenziali
focolai (copertoni, rifiuti, ecc.).
In caso di sosta in aree con presenza di adulti, l’uso di repellenti normalmente in commercio può essere di qualche aiuto. In questi casi si consiglia anche di utilizzare pantaloni lunghi e chiari. Rimedi fantasiosi, come emettitori di ultrasuoni o di luci particolari non hanno alcuna efficacia. L’adozione di pipistrelli, per quanto meritevole da un punto di vista ambientalista, ha scarso impatto su di un insetto che è attivo prevalentemente nelle ore diurne.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito:
http://zanzare.ipla.org
predisposto da Ipla Spa e Regione Piemonte
Per qualsiasi informazione i Cittadini possono contattare il Numero Verde 800171198
attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30
Il sindaco
Stefano Boccardo